Territorio

Porto Tolle

15 Novembre 2014

GRAZIE A TUTTI.

UNA BATTAGLIA DURATA DIECI ANNI

Cari soci di Legambiente in Veneto. Ora possiamo dirvelo. Sul carbone a Porto Tolle, abbiamo vinto. Politicamente e giuridicamente.
La battaglia per sventare la costruzione nel Delta del Po di una delle più grandi centrali a carbone europee, è finita. Ed è finita come speravamo noi.

Nelle scorse settimane il nostro vicepresidente, Stefano Ciafani, ha preso la parola durante un consiglio comunale aperto organizzato dentro la centrale Polesine Camerini, a Porto Tolle, ed ha iniziato uno dei discorsi più emozionati e difficili della sua vita con “abbiamo vinto noi, il primo tempo: il secondo tempo sarà costruire assieme un futuro per questo posto”. E si è preso gli applausi di una parte di operai, a casa loro, dentro la centrale. Una cosa impensabile anche solo fino all’anno scorso.

E’ una vittoria storica per la nostra associazione, per le idee ambientaliste. Un successo che arriva dopo tante vicissitudini e molte lotte: oltre alla tenace e costosa battaglia nei tribunali, condotta da Legambiente assieme a tutte le altre associazioni ambientaliste nazionali, oltre alle costanti scaramucce sui giornali, ai dossier scientifici, ai convegni, agli incontri politici, al lavoro con i bravi comitati locali, oltre alla grande manifestazione di qualche anno fa ad Adria, oltre a tutto questo, c’è che il mondo attorno a noi, è cambiato ed è cambiato anche grazie a noi.

Nel nostro paese il costo di produzione industriale dell’energia elettrica è crollato grazie alle energie rinnovabili, così tanto sostenute da Legambiente in ogni dove, ed oggi il nostro paese produce già il 40% di energia elettrica da fonte rinnovabile. Dieci anni fa eravamo al 15%. Quello che fino a ieri sembrava utopia ora è normale amministrazione. Difficilmente questo treno sarà fermato.
Tutti questi fattori hanno fatto annunciare ad ENEL pubblicamente l’addio al progetto di carbone a Porto Tolle e la chiusura di 23 centrali elettriche che funzionano a carbone o petrolio, perché ormai non competitive.

Certo rimane la grande sfida di aiutare il territorio a costruire un’alternativa occupazionale per le persone che oggi lavorano in centrale: ora serve una grande alleanza tra tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda per convincere Enel a orientare l’investimento su quel progetto di preistoria energetica in un’alternativa credibile che dia garanzie di futuro alla comunità e ai lavoratori di Porto Tolle.

Ooccorre trasformare questa vertenza in un laboratorio dove mettere in campo tutte le intelligenze nazionali, a partire da quelle locali, per promuovere un progetto integrato che trasformi il sito di Porto Tolle in un centro nazionale di sostenibilità dove si possa produrre non solo energia da fonte rinnovabile, purché nel pieno rispetto del territorio, ma anche conoscenze e tecnologia da esportare in altri territori, a partire da quella che servirà a realizzare la bonifica del sito dall’inquinamento dopo decenni di attività.

Nel ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno combattuto questa battaglia, nessuno escluso, il nostro grazie va in primo luogo al nostro ex presidente regionale Angelo Mancone, senza la cui determinazione, acutezza e lavoro continuo questa vittoria per il paese non sarebbe mai stata portata a casa.

“Ce n’est qu’un debut”, dicevano i francesi nel 68… “Xe solo che l’inissio”, diciamo noi nel 2014. La rivoluzione energetica del nostro paese è nelle nostre mani: continuiamo a lavorare per un mondo migliore.

Gigi Lazzaro – Presidente Legambiente Veneto
Davide Sabbadin – Responsabile Energia Legambiente Veneto

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