Aria

Mal’aria 2021 edizione speciale – I costi dell’immobilismo

20 Settembre 2021

Nonostante la pandemia, Vicenza rimane una delle città più inquinate a livello nazionale ed europeo.

Nel 2021 l’European Environment Agency (EEA) – l’Agenzia europea dell’ambiente – ha diffuso una mappa della qualità dell’aria urbana in cui sono stati riportati i valori medi di particolato fine (PM2,5) degli ulti-
mi due anni (2019 e 2020) di ben 323 città in Europa di cui sia avevano i dati a disposizione.

Nelle ultime dieci posizioni anche Vicenza (25,6), Brescia (24) e Pavia (22,9) tutte giudicate con qualità dell’aria “scarsa”. L’EEA considera la qualità dell’aria “molto scar-
sa” quando i livelli di PM2,5 sono pari o superiori al limite normativo di questo inquinante pari a 25 μg/mc e scarsa se compresa tra 15 e 25 microgrammi per metro cubo.

Il nostro paese è ad un bivio: per evitare di pagare una multa miliardaria è urgente agire in modo tempestivo ed efficace per ridurre l’inquinamento in tutte le città interessate (in pianura padana e nel resto d’Italia). È importante farlo ora, in settembre, per evitare il superamento dei limiti giornalieri di PM10 nella stagione autunnale e invernale, e contemporaneamente continuare a ridurre gli inquinanti sino al dimezzamento entro il prossimo decennio

Legambiente Onlus e Legambiente Vicenza sostengono e promuovono come provvedimenti urgenti, tali azioni:

1.) Mobilità
– limitare la circolazione dei veicoli più inquinanti (euro 4 diesel a fasce orarie dal
1 ottobre e per sempre a tutte le auto a combustione con più di 20 anni), come già
previsto nelle regioni inquinate;
– basta bonus e incentivi rottamazione all’acquisto di auto a combustione, incentivare invece mobilità elettrica leggera, il noleggio e la condivisione (sharing), il trasporto
pubblico e i servizi a chiamata, anche comunitari, locali e aziendali;
– decreto d’emergenza, da convertire in legge, per introdurre limitazioni velocità per
inquinamento sulle strade e autostrade, come già in uso in Francia, Svizzera, Austria
e Slovenia.

2.) Riscaldamento
– stop progressivo all’uso del gasolio per il riscaldamento, entro settembre 2022 nelle città inquinate e negli anni successivi in tutta Italia;
– stop immediato incentivi fiscali o conto termico e divieto installazione stufe a legna o biomasse sotto le 5 stelle in tutta Italia e controllo obbligatorio annuale degli impianti.

3.) Agricoltura
– divieto di spandimento liquami in campo senza copertura immediata (entro 4 ore),
specie nella stagione invernale in pianura Padana;
– divieto totale delle combustioni all’aperto, anche dei residui agricoli.

4.) Uscita immediata dal carbone
– immediata (entro giugno 2022) per il riscaldamento e progressivo entro il 2025 per
tutti gli altri usi, compreso industriale e termoelettrico.

Riteniamo necessaria una svolta politica decisa, tanto più
che il 12 maggio 2020 la Commissione Europea
ha adottato il Piano d’azione “Verso Emissioni Zero” al 2050, con la proposta intermedia di
dimezzare l’inquinamento entro il 2030: precisamente -55% dei morti e delle emissioni atmosferiche rispetto al 2005, perché i veleni nell’aria
rappresenta oggi il primo rischio sanitario dovuto
all’inquinamento per i cittadini europei. A primavera
2022 è prevista l’approvazione della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria con standard “stretta-
mente allineati con le prossime raccomandazioni
dell’OMS”.

Parliamo di...