Acqua

PFAS: MODIFICA DEI COMUNI DELLE ZONE ROSSA, ARANCIONE E GIALLA E ALTRI AGGIORNAMENTI

15 Giugno 2018

Il 21 maggio un Comunicato della Regione Veneto ha annunciato le modifiche al “Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)”.

Il Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), varato nel 2016 con deliberazione della Giunta Regionale n. 2133, prevedeva la suddivisione delle aree contaminate in: Area di impatto (Area Rossa A e B), Area riferita alle captazioni autonome ad uso potabile (Area Arancione), Area di attenzione (Area Gialla) e Area di approfondimento (Area Verde).

L’Area d’impatto, ovvero l’Area Rossa, è l’area di massima esposizione sanitaria ovvero l’area dov’era presente un’alta concentrazione di PFAS nel 2013, prima dell’applicazione dei filtri per l’acqua in distribuzione e dove si riscontrano elevate concentrazioni di queste sostanze nelle acque sotterranee e superficiali. È suddivisa in Area Rossa A e Area Rossa B.
L’Area Rossa A comprende i Comuni serviti da acquedotti inquinati prima dell’applicazione dei filtri e localizzati sopra il plume di contaminazione della falda sotterranea. Questi presentano concentrazioni di PFOA, PFOS e PFHxS significativamente più elevate.
L’Area Rossa B comprende i Comuni serviti da acquedotti inquinati prima dell’apposizione dei filtri, ma esterni al plume di contaminazione della falda sotterranea.
Le tabelle seguenti confrontano i comuni inseriti nelle zone rosse A e B prima e dopo le modifiche al “Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)”.

Zona Rossa A prima 21/05Zona Rossa A dopo 21/05
Alonte (VI)Alonte (VI)
Asigliano (VI)Asigliano Veneto (VI)
Brendola (VI)Brendola (VI)
Cologna Veneta (VR)Cologna Veneta (VR)
Lonigo (VI)Lonigo (VI)
Montagnana (PD)Montagnana (PD)
Noventa Vicentina (VI)Noventa Vicentina (VI)
Orgiano (VI)
Pojana Maggiore (VI)Poiana Maggiore (VI)
Pressana  (VR)Pressana (VR)
Roveredo di Guà  (VR)Roveredo di Guà (VR)
Sarego (VI)Sarego (VI)
Zimella  (VR)Zimella (VR)
Zona Rossa B prima 21/05Zona Rossa B dopo 21/05
Agugliaro (VI)
Albaredo  (VR)Albaredo d’Adige (VR)
Arcole  (VR)Arcole (VR)
Bevilacqua  (VR)Bevilacqua (VR)
Bonavigo  (VR)Bonavigo (VR)
Borgo Veneto (PD) – parzialmente
Boschi Sant’Anna  (VR)Boschi Sant’Anna (VR)
Casale di Scodosia (PD)
Legnago  (VR)Legnago (VR)
Lozzo Atestino (PD) – parzialmente
Megliadino San Vitale (PD) – frazione di Catena
Merlara (PD) – frazione
Minerbe  (VR)Minerbe (VR)
Terrazzo  (VR)Terrazzo (VR)
Urbana (PD)
Val Liona* (VI) – parzialmente
Veronella  (VR)Veronella (VR)

*Nuovo comune istituito il 17 febbraio 2017 dalla fusione dei comuni di Grancona e San Germano dei Berici.

L’Area Arancione è riferita ad ambiti comunali dove sono stati rilevati superamenti di PFAS dalle captazioni autonome censite ad uso potabile.
In seguito alle modifiche del Piano di sorveglianza comprende attualmente i seguenti comuni: parzialmente il Comune di Altavilla Vicentina (VI), una frazione minima del Comune di Arcugnano (VI), parzialmente il Comune di Arzignano (VI) (Confine est), parzialmente il Comune di Creazzo (VI), una frazione minima del Comune di Gambellara (VI), parzialmente il Comune di Montebello Vicentino (VI), parzialmente il Comune di Montecchio Maggiore (VI), una frazione minima del Comune di Monteviale (VI), parzialmente il Comune di San Bonifacio (VR) (Locara- Lobia), parzialmente il Comune di Sovizzo (VI), parzialmente il Comune di Trissino (VI) (Colombara), parzialmente il Comune di Vicenza (Vicenza Ovest).

L’Area Gialla, ovvero l’Area di attenzione è riferita al sistema di controllo delle reti ambientali per acque superficiali e sotterranee inclusive dell’uso irriguo e per abbeverata.
In seguito all’atto del 21 maggio ha subito la seguente ridefinizione: Agna (PD), una frazione maggiore di Agugliaro (VI), Albettone (VI), Anguillara Veneta (PD), una frazione maggiore di Arcugnano (VI), Arre (PD), Bagnoli di Sopra (PD), Baone (PD), Barbarano Mossano (VI), Battaglia Terme (PD), Campiglia dei Berici (VI), parzialmente Casale di Scodosia (PD), Castegnero (VI), Castelbaldo (PD), Cavarzere (VE), Cervarese Santa Croce (PD), Cinto Euganeo (PD), Cona (VE), Conselve (PD), Este (PD), Granze (PD), Longare (VI), una frazione maggiore di Lozzo Atestino (PD), Masi (PD), una frazione maggiore di Megliadino San Vitale (PD), una frazione maggiore di Merlara (PD), Monselice (PD), Montegaldella (VI), Nanto (VI), Pernumia (PD), Piacenza d’Adige (PD), Pozzonovo (PD), Rovolon (PD), San Pietro Viminario (PD), Sant’Elena (PD), Sant’Urbano (PD), Solesino (PD), Sossano (VI), Tribano (PD), parzialmente Val Liona (VI), Vescovana (PD), Vighizzolo d’Este (PD), Villa Estense (PD), Villaga (VI), Vo’ (PD).

Infine, l’Area Verde, cioè l’area di approfondimento, è quella interessata dalla sola presenza di PFAS in matrici ambientali, che necessita di ulteriori monitoraggi e studi. Non ha subito variazioni rispetto alla D.G.R. n. 2133/2016.

Il Comunicato rende noto che il Piano di sorveglianza sanitaria viene esteso anche alla popolazione pediatrica residente nell’area di massima esposizione, invitando attivamente i genitori dei bambini di 9 e 10 anni (nati nel 2009 e 2008) e degli adolescenti di 15 anni di età (nati nel 2003) a sottoporli allo screening sanitario.

Sempre il 10 maggio un altro comunicato della Regione ha annunciato l’installazione di ulteriori 10 filtri carbone attivo (GAC) presso la centrale di produzione idrica di Madonna di Lonigo (Vicenza), gestita dalla società Acque Veronesi. Si aggiungono ai 5 filtri rapidi a sabbia e ai 10 filtri GAC già attivi per l’abbattimento dei PFAS. Il costo dell’intervento di potenziamento, i cui lavori, ora conclusi, erano stati appaltati a novembre, è ammontato a 1 milione e 800 mila euro, di cui 930 mila di finanziamento regionale.
L’assessore regionale all’ambiente, Giampaolo Bottacin, commenta:

«Convocheremo gli enti gestori del servizio idrico del Veneto chiedendo che la stessa metodologia sia applicata in tutti gli acquedotti per evitare che si possano verificare situazioni analoghe, ampliando tra l’altro il raggio d’azione anche al percolato delle discariche».

Il 29 maggio Nicola Dell’Acqua, il direttore generale di ARPAV, è stato nominato ufficialmente commissario delegato per le problematiche connesse alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche nelle falde idriche delle province di Vicenza, Verona e Padova. La nomina è conseguente alla dichiarazione dello stato di emergenza del 21 marzo scorso da parte del Consiglio dei Ministri.

Alessandra Pepe

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