Circolo Legambiente Vicenza

Acqua

Pfas: una sentenza storica – 26 Giugno 2025

16 Luglio 2025

Sentenza Miteni pfas 26 Giugno 2025

“Chi inquina paga”, così potrebbe essere riassunta la vicenda giudiziaria legata all’inquinamento da Pfas alla Miteni che dopo quattro anni e 134 udienze,  è concluso, con una sentenza storica, il processo di primo grado per la più grande contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) che si sia registrata fino a oggi.

Pfas: un breve ripasso

I dati relativi a questo disastro sono impietosi: 180 km² di  territorio inquinato che si estende tra le province di Vicenza, Verona e Padova coinvolgendo, secondo le stime, una popolazione di 300 mila abitanti.
I Pfas sono sostanze che, una volta che sono disperse nell’ambiente, si degradano in tempi lunghissimi, contaminando fonti d’acqua e coltivazioni: l’esposizione a queste sostanze è stata associata a una serie di effetti negativi sulla salute delle persone, tra cui problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità. Recentemente, è stato scoperto anche che i Pfas aumentano anche il rischio di malattie cardiovascolari.

Il processo e la sentenza

I reati contestati ai manager di Miteni e Icig sono stati l’avvelenamento delle acque, il disastro innominato, l’inquinamento ambientale e la bancarotta per falso in bilancio e la Corte d’Assise del Tribunale di Vicenza, presieduta dal giudice Antonella Crea, ha ritenuto colpevoli 11 dei 15 imputati, per un totale di 141 anni di reclusione. Questa sentenza è una pietra miliare del diritto ambientale perché è stata riconosciuta la natura dolosa dei primi due reati: in sostanza, chi ha inquinato lo faceva essendo cosciente dei danni che avrebbe potuto procurare a persone e cose.
Oltre alle condanne per gli imputati, la Corte ha stabilito anche i risarcimenti per le oltre 300 parti civili, fra privati ed enti pubblici: al solo Ministero dell’Ambiente è stato riconosciuto un risarcimento di 58 milioni di euro, alla Regione Veneto 6,5 milioni, all’agenzia per l’ambiente Arpav 800mila euro mentre per le singole persone i risarcimenti vanno dai 15 ai 20mila euro. Così come sono stati risarciti Comuni, società idriche e la Provincia di Vicenza.

La pressione nata dal basso

Questo processo ha visto protagoniste tantissime associazioni che si sono costituite come parti civili come ad esempio il circolo Legambiente “Perla Blu” di Cologna Veneta, Greenpeace, Acqua Bene Comune onlus, Medicina democratica e ISDE ma soprattutto le “Mamme no PFAS” che da quando hanno scoperto che nel loro sangue e in quello dei loro figli erano contenuti livelli di Pfoa e Pfos anche dieci volte superiori ai limiti considerati sicuri, sono sempre state in prima linea nella lotta contro i responsabili di questo disastro.

Uno sguardo sul futuro: bonifica e divieto

La sentenza del 26 giugno ha segnato un primo passo in avanti per la bonifica delle aree colpite dai PFAS, su cui recentemente è arrivato un segnale importante, ossia l’approvazione in conferenza dei servizi del Comune di Trissino del “documento di analisi del rischio”, propedeutico al progetto di bonifica, che dovrà portare all’elaborazione, entro sei mesi, di un piano di bonifica del sito Miteni a cura di tutte le aziende a vario titolo coinvolte. Rispetto alle acque di falda inquinate non è invece ancora stato attivato alcun percorso.

Ora bisogna mettere in campo tutte quelle azioni volte  bonificare i terreni inquinati, dopodiché serve che le istituzioni si adoperino per costruire una legge nazionale he imponga limiti prossimi allo zero tecnico per i Pfas nelle acque potabili, come unica misura efficace per tutelare la salute delle persone.
Un’altra misura che molte associazioni chiedono è mettere a sistema tutte le informazioni raccolte per dare avvio ad uno studio epidemiologico sui danni che le sostanze come i Pfas possono causare alla salute.
La sentenza Miteni è esemplare nel suo genere perché ha smascherato le grandi multinazionali che sono disposte a tutto, anche danneggiare la salute delle persone e a mettere in serio pericolo l’ambiente, in nome del profitto.

Pfas – Legambiente Vicenza

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