Territorio

Borgo Berga, cosa sta succedendo?

13 Luglio 2016

Vicenza, 12 luglio 2016

Il 28 giugno sono finalmente stati resi noti i nomi dei 17 indagati che il 12 aprile, si è appreso, sono stati aggiunti al nome di Antonio Bortoli,  all’epoca dei fatti direttore del settore Urbanistica per il Comune di Vicenza, indagato da giugno 2015 per il reato di “abuso di ufficio”.

Tra di essi ci sono anche i nomi dell’architetto Gonçalo Nuno De Sousa Byrne, che ha progettato il complesso, di alcuni tecnici del Comune di Vicenza e dei vertici di Maltauro e Sviluppo Cotorossi.

Ma ancora dalla Procura niente si muove. Il sequestro del lotto E ordinato dal GIP nel novembre del 2015 ha interessato un’area per la quale non sono mai stati chiesti i permessi per la costruzione, Legambiente Vicenza, Italia Nostra e Comitato Contro gli Abusi Edilizi, già a fine marzo chiedevano ufficialmente alla Procura che fosse esteso il sequestro a tutta l’area, dal momento che tutta la lottizzazione, compresa la zona su cui sorge il Nuovo Tribunale, è stata contestata dalla Procura stessa come “abusiva”.

Nessuna risposta però è arrivata, nemmeno dopo che anche Legambiente Nazionale si è interessata alla vicenda e ha partecipato con i circoli delle 3 associazioni locali alla conferenza stampa che si è tenuta il 5 maggio, di fronte al Tribunale, per esprimere preoccupazione proprio riguardo all’immobilità della Procura.

Settimana scorsa Legambiente Vicenza, Italia Nostra e Comitato Contro gli Abusi Edilizi hanno depositato un altro esposto per ribadire la questione e per puntare i riflettori su nuove incongruenze che riguarderebbero le date di inizio lavori e dei permessi di costruire. I lavori infatti, a detta dell’Assessore Zanetti, sarebbero iniziati il 12 dicembre 2011, cioè oltre i 120 giorni sia dal rilascio del permesso di costruire (15 luglio 2011) che dal ritiro dello stesso (2 agosto 2011). Con ciò, secondo quanto prevede l’art. 15 del DPR 380/2001, risulterebbero irregolari, mentre la data esposta sui cartelli esterni al cantiere come inizio dei lavori (2 novembre 2011) sarebbe sbagliata.

Anche l’Unesco è stata mobilitata sulla questione e la visita che i suoi ispettori in autunno dedicheranno alla città (anche per stabilire gli impatti sulla città del progetto Tav e della Base “Dal Din”) potrebbe risolversi in un’amara sorpresa: la perdita del titolo di “Patrimonio dell’Umanità”.

Ma chi potrà dire allora che non ce lo siamo meritati?

Parliamo di...